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LE TECNICHE

Il mago utilizza il suo sapere magico con pratiche magiche, a seconda che si rivolga ad entità positive (magia bianca), o entità negative (magia nera). La scienza magica agisce in genere attraverso simboli, siano essi parole, pensieri, figure, gesti, danza o suoni, e strumenti vari. Le tecniche magiche possono essere raggruppate convenzionalmente in cinque categorie:



1. La cosiddetta magia simpatica o di incanalamento, in cui l'effetto magico è perseguito tramite l'utilizzo di immagini od oggetti (amuleti e talismani), che possono essere usati, ad esempio, come rappresentazione simbolica della persona cui si vuole nuocere .

2. La magia da contatto è caratterizzata dalla preparazione di pozioni e filtri magici con ingredienti più o meno naturali.

3. La terza forma di pratica magica è l'incantesimo, che agisce tramite parole (un esempio tipico è abracadabra) o formule magiche.

4. La quarta categoria è quella della divinazione, utilizzata per ricevere informazioni, come nell'astrologia, nella cartomanzia o nei tarocchi, nel presagio o nella preveggenza.

5
. La quinta categoria è quella di assomiglianza, il simile produce il simile, un chiaro esempio è quello dei pigmei, i quali, prima di andare a cacciare, imitano i movimenti, i versi e i comportamenti in genere dell'animale che desiderano catturare.
Solitamente i riti magici utilizzano una combinazione tra le diverse forme. Nei casi in cui il mago durante una pratica rituale ricorre all'intervento di un'entità soprannaturale si entra nei campi della negromanzia, dello spiritismo e della demonologia. L'arte di evocare potenze sovrumane è più propriamente chiamata teurgia.



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